"Veniii, veniiiii, veniiiiiiiii, BONU!". L'operaio in canotta grida di fermarsi al collega ignudo arrampicato chissacome sulla gru che sta calando l'ultimo dei 36 tiranti. Oggi è un giorno importante, si raddrizza la Costa Concordia, arenatasi l'anno scorso a Cannitello (RC).
Gli anziani presiedono alle operazioni, constatando come esse non siano fatte a regola d'arte: "Ma s'a corda a menti i ddu latu, poi comu u sbacanta u casciuni? Mmah... non c'è chiù mundu".
Clic, postala su Instagram. Tre ragazzine adolescenti che si iucaru a scola stanno fotografando per l'ultima volta la scritta che il focoso putto coetaneo ha dedicato a una di loro sulla fiancata dell'enorme relitto, prima che esso venga rimosso e distrutto.
Il sito è tranquillo fino a quando la rotazione non inizia, poi all'orizzonte si profila una nuvola di fumo, sembra un tornado.
E' il presidente dell'Anas, il presidente della Regione, il presidente della Protezione Civile, il Vescovo e la contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare, attorno alle loro auto blu frotte di cronisti con la visiera danno le spalle alla delicatissima operazione tecnica e hanno occhi solo per i vips.
Dichiarazioni, dichiarazioni a schioviri, grande occasione, successo dell'amministrazione, volano di sviluppo, punta d'eccellenza, valorizzazione del territorio. Tutte le frasi fatte del politichese vengono sfoderate in un solo secondo per il sollucchero degli attempatissimi caporedattori.
Col binocolo un uomo controlla da una collina lo svolgersi delle operazioni, la sua cosca ha vinto, l'appalto è andato a lui grazie a qualche amicizia a Roma.
A un certo punto però scoppia il caos: come elastici troppo tesi i tiranti cominciano a staccarsi in rapida successione l'uno dopo l'altro, l'effetto è quello di un mitragliatore. Il cassone d'acciaio si stacca per il contraccolpo e inizia a galleggiare in acqua.
"Poco male, lo completeremo entro il 2016, ma serve una ricapitalizzazione di 26 miliardi" disse il presidente della Prociv.
"E' colpa dei comunisti, i soliti nemici di Reggio" disse il presidente della Regione.
"E' la volontà di Dio - disse il Vescovo - non è colpa di nessuno come al solito".
"Vu rissi eu" disse il vecchio.
"POOOORCOOOOOOO........" Dissero in coro gli operai.
I giornalisti non dissero niente, salvo concentrarsi sulla polemica politica tra il presidente della Regione e i comunisti, che avevano già convocato una conferenza stampa per accusare di tutto il suddetto presidente della Regione.
Le uniche a fotografare l'evento furono le tre adolescenti.
L'uomo sulla collina sorrideva, il nuovo appalto l'avrebbe comunque rivinto lui.